Musica

Venetians Ballads: le canzoni veneziane di J.A. Hasse a Palazzo Labia

Venetians Ballads: le canzoni veneziane di J.A. Hasse a Palazzo Labia

Un florilegio di canzoni veneziane trascritte dal compositore tedesco J.A. Hasse è stato al centro del concerto-spettacolo a Palazzo Labia, sede veneziana della RAI.

Nel 2004 usciva una ricca monografia dedicata da Raffaele Mellace a Johann Adolf Hasse (1699 - 1783), che formatosi ad Amburgo seppe poi conquistare grande notorietà a Napoli e Venezia, le due capitali del melodramma. Collocatosi subito tra i maggiori esponenti dello stile all'italiana, fu attivo a Londra rivaleggiando con Händel, a Vienna ed in altre città europee, sempre accompagnato dalla moglie, il celebre soprano Faustina Bordoni. A lungo celebrato kapellmeister alla corte di Dresda, Hasse fu tra i più famosi ed ammirati – e lautamente pagati - compositori di metà '700, attivissimo sia in ambito teatrale sia in campo liturgico.

Il destino di un compositore onnipresente nei dizionari, ma poco nei teatri

A differenza di Händel e di Gluck - la cui fama non conobbe declino per modernità di linguaggio ed intensità drammatica - Hasse venne rapidamente accantonato. Visse infatti gli ultimi anni a Venezia agiatamente, ma nell'oblio generale; ed i suoi lavori teatrali sparirono dalle scene musicali, superati dalle nuove mode. Circostanza che perdura tuttora, salvo rare riesumazioni che confermano peraltro l'aulicità classica del suo stile. Né l'importante contributo di Mellace pare aver smosso le acque. Prezioso dunque questo singolare concerto curato da Diego Mantoan per conto della Associazione Culturale Italo-Tedesca di Venezia, presentato nei tiepolesco salone di Palazzo Labia – sede di Rai Veneto – e dedicato ad alcune delle “Venetian Ballads composed by Sig.r Hasse and all the Celebrated Italian Masters” pubblicate in tre volumi a Londra tra il 1742 ed il 1748. Capire quali siano di Hasse e quali d'altre mani, è in verità impossibile: perché si tratta ora di canzonette schiettamente popolari (tutte in dialetto, alcune “da battello”), ora di intonazioni di versi letterari, ad 1, 2 o più voci. In ogni caso, tutte composizioni di estrema brevità.

Come creare un appuntamento intrigante

Sono state convocate quattro giovani voci – quelle dei soprani Giulia Aliberti e Anna Sanachina, del tenore Andrea Biscontin e del baritono Francesco Pozza – sostenute da tre valenti accompagnatori – Maddalena Lotter al flauto, Andrea Torresan alla chitarra, Francesco di Giorgio al cello – per dare vita ad una gradevole silloge di quelle ballads, la cui esecuzione viene intervallata da brevi testi predisposti da Diego Mantoan, e garbatamente letti dall'attrice Chiara Clini. Un racconto agile, che riassume la parabola artistica – ed alcune annotazioni familiari - del “divino sassone”, come era definito all'epoca. Il concerto, realizzato in collaborazione tra G&G Produzioni, Goethe Institut e RAI Veneto, sarà trasmesso il 16 dicembre – data della morte del compositore – da RadioTre.